Il Corviale
L'architettura partecipata
L’intervento riguarda la ristrutturazione edilizia con cambio d’uso dei locali dell’edificio di edilizia pubblica residenziale conosciuto come “II Corviale” alla periferia di Roma. Il progetto originario per opera dell’architetto Fiorentino destinava il “piano libero” alla localizzazione di servizi d’interesse comune, servizi previsti ma mai realizzati, al punto che, com’è ben noto, dieci anni dopo la costruzione dell’edificio, il piano libero venne occupato abusivamente. Riqualificare il piano libero del “Corviale” ha significato per noi ricercare nuove forme innovative e condivise dell’abitare. Dai sopralluoghi in Ioco è emersa con chiarezza l’esistenza di un fortissimo senso detta “vicinidad”, le forme di vicinato sono parte integrante del modo di abitare, grazie alla presenza di spazi privati divenuti pubblici che, senza dubbio, rappresentano un’importante novità tipologica prodotta dall’auto-organizzazione, novità che si è inteso recuperare come elemento positivo per il nuovo progetto. Le tipologie abitative s’inseriscono all’interno della maglia strutturale esistente e sono studiate per apportare migliorie distributive agli alloggi che rientrano in un programma di sperimentazione legato all’uso condiviso, eco-sostenibile ed economicamente sostenibile degli ambienti. Il piano libero diventa, dunque, elemento d’interruzione “positiva” nella vita dei residenti e “ossatura verde” dell’edificio.
Guendalina Salimei
Biografia
Guendalina Salimei
Laureatasi a Roma nel 1990, presso la Facoltà di Architettura della Sapienza, fonda nel 1992 insieme a 4 co-fondatori il "T studio".
Ricercatrice presso il Dipartimento Architettura e Progetto (DiAP) della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, dove insegna progettazione architettonica e urbana.
Ottiene numerose menzioni a concorsi nazionali ed internazionali e nel 2000 partecipa alla Biennale di Venezia intitolata Less Aesthetics more ethics e l'anno successivo coordina la sezione architettura alla Biennale del Mediterraneo. Nel 2002 vince il premio "Roma Architettura"